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Per la Papa Giovanni "La miglior difesa è la pace". Al convegno atteso il ministro Kyenge

2014-02-11 14 Dailymotion

Un modello di difesa non violento, il ruolo dei civili, l'educazione come strategia per costruire il Diritto alla Pace. Questi gli argomenti che saranno al centro del convegno 'La miglior difesa è la pace', organizzato dalla comunità Papa Giovanni XXIII, che si terrà il 13, 14 e 15 febbraio a Rimini, presso la sala Manzoni.

Tre giorni di incontro e dibattito pubblico per confrontarsi e riflettere su un modello di difesa nonviolento, il ruolo dei civili nei conflitti, l'educazione come strategia per costruire il Diritto alla Pace.

Rappresentanti istituzionali, studiosi, giornalisti, associazioni, ma soprattutto la società civile e le persone che concretamente si spendono sul campo sono chiamati a dare il loro contributo su un tema spesso relegato nelle agende degli 'addetti ai lavori'.

"La politica è sorda, anzi è cieca perché continua a spendere risorse fondamentali per gli armamenti quando i nostri giovani, le nostre famiglie non hanno il necessario per poter lavorare e mantenere i propri figli" racconta Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità. "Noi chiediamo anche con questo convegno un risveglio di coscienza della parte più nobile della politica che è quella di investire nella pace, con progetti di pace, con formazione per i giovani, diritto al servizio civile, alle esperienze di una difesa alternativa a quella militare" ha concluso Ramonda.
Al convegno è stata invitata anche il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge; interverranno il giornalista Gabriele Del Grande, Francesco Vignarca della Rete italiana per il disarmo, il sottosegretario al ministero affari esteri Mario Giro, l'onorevole Giulio Marcon, Andrea Canevaro, pedagogista e professore universitario, don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, Antonio Papisca del Centro Diritti Umani dell'Università Padova. Insieme a loro saranno presenti tanti volontari che porteranno la loro esperienza concreta. Da più di 20 anni la Comunità è impegnata concretamente in situazioni di conflitto e di violenza strutturale, attraverso Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace, e il progetto di servizio civile all'estero dei Caschi Bianchi. Fino ad oggi sono partiti con la Papa Giovanni circa 350 Caschi Bianchi, il 10% provenienti dall'Emilia Romagna. Sono stati 2500 gli obiettori di coscienza dal 1973, oltre 100 i Caschi Bianchi che erano anche obiettori. Con il progetto Operazione Colomba partono ogni anno circa 130 volontari. Fino ad oggi l'associazione ha 'abitato' 15 conflitti. Oggi è Israele e nei territori Palestinesi, Colombia, Albania e Libano.