A Sloviansk torna a sventolare la bandiera ucraina, ma i ribelli promettono di riorganizzarsi altrove e continuare a combattere.
La riconquista della roccaforte dei filorussi – che ne detenevano il controllo da inizio aprile – rappresenta il principale successo di Kiev dopo l’abbandono del cessate il fuoco lunedì scorso, durato pochi giorni e mai completamente rispettato dalle parti.
“Non è una vittoria completa, è presto per i festeggiamenti – ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko -. Ma la liberazione di Sloviansk da una banda di mostri armati in modo pesante ha una grande importanza simbolica. È l’inizio di una svolta nella lotta contro i ribelli per l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
La perdita di Sloviansk ha messo in fuga i miliziani spingendoli verso altre città, in particolare Donetsk.
Per ora è difficile stabilire se si tratti di una vera vittoria di Kiev o di un semplice spostamento di forze. I ribelli parlano infatti di ritirata tattica.
Resta anche da capire quale strategia adotterà la Russia, scartata ormai l’ipotesi di un intervento militare. Molti ribelli si sentono traditi dal presidente Putin.