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Ruoppolo Teleacras - Pentiti ed omicidi

2012-11-20 123 Dailymotion

Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 31 agosto 2009. Figli e parenti di candidati pentiti sarebbero stati uccisi se gli ex mafiosi avessero collaborato con la Giustizia. Blitz della Squadra mobile di Caltanissetta e del Commissariato di Niscemi: 4 arresti. (per il video in Alta qualità clicca su HQ in basso a destra dello schermo).
Ecco il testo:
Le minacce di morte. Se due ex mafiosi di Niscemi, candidati pentiti, avessero tradito Cosa nostra, sarebbero stati uccisi loro figli e parenti. Nel mirino due bambini di 7 ed 11 anni, ed un ragazzo appena maggiorenne. La vendetta sanguinaria è stata sventata appena in tempo. La Squadra mobile di Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, ed i Poliziotti del Commissariato di Niscemi, capitanati da Gaetano Cravana, hanno stretto le manette ad 8 mani. I quattro arrestati sono presunti affiliati alle famiglie di Cosa nostra di Niscemi e di Vittoria. Rosario Lombardo, 48 anni, inteso "Saru cavaddu". Poi Giuseppe Lodato, 54 anni, inteso "Peppi vureddu". Poi Alessandro Ficicchia, 42 anni. I tre sono di Niscemi. Poi Alessandro Aparo, 27 anni, è di Vittoria. Le indagini. Prima le minacce telefoniche e le molestie alla donna convivente ed alla madre di un pentito. Poi, l'11 luglio scorso, gli arrestati avrebbero incendiato l'automobile di uno dei due pentiti. Poi hanno cercato e trovato la casa di residenza di uno dei due bambini figlio di uno dei due collaboratori. Poi hanno meditato di contattare il 18enne parente dell'altro dei due pentiti, e gli avrebbero sparato se lui si fosse rifiutato di convincere il familiare a non collaborare con la Giustizia. Le intercettazioni registrate: Rosario Lombardo parla con Alessandro Ficicchia e Giuseppe Lodato, che sono insieme, e gli ordina: "o tu sbarazzi tu o iddu" . La Polizia non dubita più di tanto: i tre sarebbero pronti ad uccidere il figlio minorenne del pentito. Il padre infatti è stato già scarcerato, vive in una località segreta, ed ha già rivelato crimini ed efferatezze del gruppo di Lombardo, Ficicchia e Lodato, in possesso anche di armi, che sarebbero state usate per compiere rapine, danneggiamenti ed estorsioni.